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INTRODUZIONE ALLA REALTÀ, ECCO COS'È L'EDUCAZIONE
 
Il lavoro entra in classe

A partire da quest’anno scolastico tutti gli studenti che frequentano la terza liceo dovranno fare un’ esperienza di alternanza scuola-lavoro di 200 ore che si concluderà nell’arco del triennio.
Lo prevede la “Buona scuola”.
Perché chiedere anche agli studenti del liceo di fare questo percorso?
I ragazzi, lavorando, possono fare esperienza della fatica, della ricerca, dell’impegno, della responsabilità, del rigore nel rispetto delle consegne, della necessità di collaborare per arrivare insieme ad un unico risultato; possono maturare quelle competenze che vorremmo vedere all’opera ogni mattina in classe e che si riveleranno essenziali per proseguire con efficacia gli studi e per costruirsi un futuro nel mondo del lavoro; possono capire qualcosa in più di sè e decidere meglio che strada scegliere dopo le superiori.
Questi in estrema sintesi gli obiettivi dei percorsi di alternanza.
Alcune settimane fa, in una terza ho spiegato il nostro progetto di alternanza ed un ragazzo ha espresso il desiderio di lavorare in una officina meccanica. Mi ha colpito la passione e l’interesse con cui si è mosso e sono sicura che per lui un tirocinio a fianco di un bravo meccanico avrà un grande valore, anche se alla fine delle superiori dovesse decidere di far medicina!
Un sapere che si confronta con l’esperienza concreta è importante anche, e soprattutto, per chi frequenta un liceo. Per questo fin dal 2010 abbiamo proposto i tirocini formativi estivi che ora sono stati inseriti nella progettazione didattica curriculare grazie alla legge 107.
La via che abbiamo scelto è quella di cercare di incrociare gli interessi dei ragazzi con le disponibilità di aziende, studi professionali, laboratori di ricerca, imprese artigianali o agricole, differenziando le proposte. Ogni studente seguirà un iter formativo personalizzato costruito, condiviso e valutato insieme al tutor aziendale. Tutti i ragazzi discuteranno l’esperienza fatta in sede d’esame e ne rimarrà traccia all’interno del loro curriculum. Si tratta di un’occasione da sfruttare fino in fondo e per questo stiamo cercando di renderla il più significativa possibile. Progetti già realizzati, come il BusinessGames@School, in questi anni hanno dimostrato concretamente quanto sia importante per la scuola aprire nuovi orizzonti e quanto sia gratificante per chi lavora in azienda mettersi a disposizione dei ragazzi.
Elena Ugolini



 
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